Suoni della Murgia: continua il viaggio musicale della XXIII edizione. Tre serate in un ex stabilimento vinicolo nelle campagne di Santeramo in Colle. Dalla musica brasiliana di Aiace alla klezmer di Davide Casali e del suo trio, dalla Maiuètica del Pane di Donato Emar Laborante al Canto delle formiche di Rocco Capri Chiumarulo e Vito Maria Laforgia, nel tributo a Tommaso Fiore. Fino al “Solenne”, sacro e profano, di Carlo Maver, e ai suoi racconti di viaggio che profumano di tango e atmosfere esotiche, immersi nel suono intenso del bandoneon e dei flauti.

Ancora un trittico di serate, una dietro l’altra, questa volta tutte ambientate in un maestoso ex stabilimento vinicolo (De Laurentiis) nelle campagne di Santeramo in Colle, in provincia di Bari, per la XXIII rassegna musicale internazionale “Suoni della Murgia”, tra le manifestazioni più longeve in Puglia. Appuntamento domani, sabato e domenica con generi e linguaggi artistici diversi all’insegna del tema scelto quest’anno dagli organizzatori: “Sconfinamenti”. Si parte domani (26 luglio) alle 20.30 con Aiace, cantante e musicista brasiliana di Bahia, accompagnata dal chitarrista e polistrumentista Felipe Guedes dos Santos Conceição, suo connazionale. Con un lavoro coerente sulla musica afro-bahiana, Aiace si è affermata come punto di riferimento nella scena indipendente e ha appena pubblicato il suo secondo album da solista. Cantante e compositrice, l’artista carioca mescola elementi di musica popolare brasiliana, jazz, pop e rock, in dialogo con le radici ancestrali della sua cultura. I temi delle sue canzoni sono senza tempo. La sua voce è connotata da una dolcezza e una espressività sorprendenti. Il concerto di Aiace è organizzato da Suoni della Murgia, in collaborazione con Xilema Musica.

Sabato 27 luglio, sempre nello stabilimento De Laurentiis alle 20.30 Donato Emar Laborante, poeta e cantastorie mette in scena “Lievito Madre. Della Maièutica del Pane” dove si racconta di Re Cardo VII, primo Re della Murgia e del suo popolo, di pestilenze e carestia, di semina e raccolta, di piogge e sole, di grano e mietitura. Alle 21 si entra nell’atmosfera sempre evocativa della musica tradizionale ebraica con The New originale Klezmer ensemble, trio capeggiato da Davide Casali (clarinetto e voce). Insieme a lui Manuel Fugheli (fisarmonica) e Pietro Sponton (percussioni). Viene definita klezmer la musica degli ebrei che abitavano e vivevano già dal 16° secolo dopo Cristo nell’Est Europa. La parola deriva dall’ebraico e significa “strumento da suonare”. E’ la musica che per eccellenza veniva e viene suonata tuttora nelle feste e nei matrimoni ebraici e, talvolta, anche in quelli non ebraici, con disprezzo da parte dei religiosi che si infuriavano con queste bande di veri e propri musicisti di strada. Il più delle volte imparavano a suonare dai propri genitori che spesso tramandavano le musiche oralmente. Per questo motivo non esiste un repertorio preciso: la musica klezmer abbraccia molti paesi come la Russia, la Polonia e anche la Grecia. Poi intorno al 1920, una massa consistente di ebrei si spostarono in America contaminando la musica klezmer con il Jazz che ne subì un po’ l’influenza.

Domenica 28 luglio alle 20.30 “Racconti sonori a Sud. Il canto delle formiche”, tributo a Tommaso Fiore, con Rocco Capri Chiumarulo (voce narrante, canto, chitarra) e Vito Maria Laforgia (viola da gamba). Nel 2023 è stato celebrato il 50esimo anniversario della morte di Tommaso Fiore, grande intellettuale e antifascista pugliese, originario di Altamura, che ha descritto in maniera memorabile le terre del Sud e le condizioni disumane dei contadini (i cosiddetti “cafoni”) pugliesi e meridionali dell’epoca. Il reading musicale di Chiumarulo e Laforgia rende omaggio a un uomo e al suo “Popolo di formiche”, il libro più noto di Fiore, ma anche alle varie declinazioni di sud, attraverso canzoni e poesie di autori che i due artisti considerano vicini.

A seguire alle 21.30 Carlo Maver in “Solenne”, un concerto controcorrente, intimo, alla ricerca delle emozioni, della poesia, dei confini fra silenzio e musica, sacro e profano, passando da atmosfere liturgiche a racconti di viaggio che profumano di tango e atmosfere esotiche, immersi nel suono intenso del bandoneon e dei flauti. Nel disco pubblicato con lo stesso titolo del tour, da solista, un featuring del trombettista Paolo Fresu e del suonatore iraniano di kamanche Hesam Inanlou. Dodici tracce originali fra brani acustici e lievi incursioni elettroniche che accompagnano l’ascoltatore alla scoperta del mondo musicale di Maver, un musicista che parte dalla melodia per sviluppare attorno ad essa il suo discorso musicale lirico ed impregnato di tango e sonorità mediterranee.

Continua all’insegna degli “sconfinamenti”, tema portante della manifestazione, e all’incontro tra generi, non solo musicali, la rassegna internazionale “Suoni della Murgia”, giunta alla XXIII edizione, che si svolge tra dimore storiche, cortili, masserie, borghi rurali, tenute, jazzi, oasi naturalistiche, del territorio murgiano, locations ideali in questa torrida estate. Sono 24 in tutto gli appuntamenti della rassegna Suoni della Murgia, in programma da giugno a fine agosto nel territorio tra Altamura, Minervino Murge, Terlizzi e Santeramo in Colle, tra le province di Bari e Bat. Il numero complessivo di concerti è anche maggiore visto che per ogni serata spesso sono previsti due spettacoli. Direttore artistico è Luigi Bolognese.

STABILIMENTO DE LAURENTIIS, SANTERAMO IN COLLE

La tenuta fa, maestosa, la guardia alla Murgia santermana dalla fine dal 1882 quando Luigi Patroni Griffi De Laurentis decise di farne una magnifica cantina vinicola, capace di fornire vino in tutta Europa. Un progetto ambizioso ed innovativo per i tempi in cui fu pensato e realizzato che ebbe, purtroppo, fine nel 1914. Rimasta per molti anni abbandonata, la struttura sta tornando a nuova vita grazie al restauro che i nuovi proprietari stanno realizzando con attenzione al suo valore storico e culturale. (SP236, km. 5,300)

“Percorrendo la Strada provinciale 236 da Santeramo in direzione Matera, nel tratto in cui una serie di curve porta dalla Murgia all’area delle Matine (375 metri sul livello del mare) si mostra alla vista una poderosa e compatta costruzione, un parallelepipedo con copertura a piramide: si tratta dello stabilimento De Laurentis, dal nome di chi, nel 1882 volle edificare uno stabilimento vinicolo dotato di cantine, cisterne e casa padronale. Nelle immediate vicinanze vi sono ancora i resti di cave di tufo, tombe ipogee di età romana, cavità erosive e grotte. Il prospetto principale è ripartito in sette aperture, scandite da paraste in pietra. Rilevante è la soluzione dell’ingresso principale, un portale a tutto sesto in pietra, incastonato tra due colonne di soluzione neoclassica. La struttura si compone di un piano interrato e due fuori terra. Il piano interrato misura m. 56,20 × 21,60 con un’altezza di m. 6,40, ed è diviso in ventuno ambienti. Nello scantinato vi erano tre cisterne di cristallo, una della capacità di 3.000 ettolitri, e le altre due di 1.500 ettolitri. Si rileva una botte in muratura rivestita in cristalli di Boemia per invecchiare il vino.Il primo piano fuori terra, grande quanto l’interrato, era usato come tinaia e cantina di elaborazione, infatti, vi erano sedici tini di fermentazione di circa 200 ettolitri l’uno, in rovere di Slavonia a doppio fondo, utilizzati per la fermentazione delle uve nere, e sei file di botti da 30 a 175 ettolitri divise in tre corsie. Probabilmente, il secondo piano fuori terra era riservato al proprietario come abitazione personale, considerando che lo stabilimento era attivo tutto l’anno, grazie al commercio ramificato dei suoi vini in Italia e in particolare nei paesi europei del Nord.” (Fonte e foto: Il Santermano.it)

Suoni della Murgia: secondo appuntamento con il festival “Pizzicar de Corda”, dedicato alla figura del chitarrista compositore. Stasera nella Dimora Cagnazzi di Altamura Claudio Farinone alle 20.30. A seguire, alle 21.30, Julia Malischnig e Elìas Morales Pèrez. Domani Miguel Zepe Diaz e Nico Berardi nel primo spettacolo. Di seguito Maurizio Colonna con un Incontro/Concerto.

E’ la novità dell’edizione di quest’anno, la XXIII, della rassegna musicale internazionale Suoni della Murgia: dopo l’esordio di ieri con Vito Nicola Paradiso, che ha guidato un quintetto, e il basco Bàlen Lopez de Munain, secondo appuntamento questa sera ad Altamura (Bari) nella Dimora Cagnazzi di “Pizzicar de corda”, il 1° festival musicale della figura storica del chitarrista compositore contemporaneo, ideato e diretto proprio dal maestro Vito Nicola Paradiso. Oltre a masterclass e conferenze, viene proposta quest’anno (ma l’idea è quella di continuare nei prossimi) una serie di concerti dedicati al mondo della chitarra, alla sua evoluzione nel tempo ed alle espressioni contemporanee che la arricchiscono e mettono in relazione con il magnifico ed appassionante mondo delle corde pizzicate. Sul palco della bellissima cavea naturale della storica dimora si esibiranno Claudio Farinone con la sua chitarra alle 20.30 in un concerto intitolato ‘Preludi del mare’; a seguire, alle 21.30, Julia Malischnig, austriaca (chitarra e voce), e il ballerino spagnolo di flamenco Elías Morales Pérez, nello spettacolo “Flamencotanz-Passiòn y danza”.

Ultima serata domenica con Nico Berardi (charango, flauti etnici, chitarra) e Miguel Zepe Diaz (chitarra), cileno, nello spettacolo “Da Sud a Sud” alle 20.30, sempre a Dimora Cagnazzi. A seguire, alle 21.30, Maurizio Colonna. “Meraviglie del chitarrismo contemporaneo –Incontro / Concerto”.

“Il festival – spiega il direttore artistico Vito Nicola Paradiso – intende valorizzare la figura del chitarrista – compositore contemporaneo. Già in passato, a partire dalla fine del XVIII secolo, la storia della chitarra ci racconta di illustri chitarristi-compositori provenienti dal sud Italia, in primis il pugliese Mauro Giuliani e il napoletano Ferdinando Carulli. Su questa scia, si è voluto dare nuovo slancio ai chitarristi contemporanei che propongono la propria musica: chitarristi-compositori affermati a livello internazionale provenienti da ogni parte del mondo, ci mostreranno la loro Arte attraverso concerti, seminari e masterclass. Sicuramente un Festival originale nel suo genere che soprattutto darà spazio alla creatività”.

NOTE SUGLI SPETTACOLI E GLI ARTISTI

Claudio Farinone

Il concerto di Claudio Farinone è un viaggio ai confini del mare, non solo come luogo fisico ma come idea immaginativa, tra percorsi compositivi e momenti liberi aperti all’improvvisazione. L’aspetto del timbro, oltre alla composizione in sé, è l’elemento principale della sua ricerca, grazie alla caratteristica della chitarra, strumento “coloristico” per antonomasia. Ogni brano è legato al mare, ispirato da luoghi, immagini, spazi, respiri e movimento.

Julia Malischnig

Le composizioni di Julia Malischnig raccontano la magia del momento, le impressioni e le esperienze emotive, gli incontri e i sogni. Esperienze, di incontri e di sogni. Profondità emotiva e potenza sensuale caratterizzano il linguaggio musicale della chitarrista, cantante e compositrice, la cui versatilità la porta ripetutamente al di là dei confini stilistici. Il suo modo di suonare unisce virtuosismo ed emotività in modo autentico. Una musicista che – tanto idiosincratica quanto unica – sfida tutte le mode.

Miguel Zepe Diaz e Emanuele Nico Berardi

“Da Sud a Sud” nasce dal fortunato incontro di due artisti di due Sud geograficamente lontanissimi, seppur accomunati da una musica vibrante che racconta la storia di terre dalle radici antiche e resistenti, ma anche capaci di reinventarsi e guardare al futuro, con una sperimentazione sapiente e accurata.

Da una parte il pugliese Nico Berardi, polistrumentista, compositore, maestro ed innovatore della zampogna e membro di punta dell’Orchestra della Notte della Taranta, ma che amplia fin da ragazzo le sue ricerche musicali sulla musica ispano-americana, mescolandone ritmi e strumenti con quelli propri della sua terra; dall’altra parte il cileno Zepe, prodigioso chitarrista e compositore originario della splendida e remota isola di Chiloé, specializzato in musiche dall’America latina e ritmi flamenchi, che ha fatto della Puglia la sua terra di adozione e ne assorbe la cultura musicale, mescolandola con quella del sud del Cile.

Maurizio Colonna

All’interno dell’evento artistico “Meraviglie del chitarrismo contemporaneo – MAURIZIO COLONNA – Incontro / Concerto”, la dimensione concertistica si arricchisce di appunti storici, curiosità tecnico-strumentali e brevi analisi estetiche che accompagnano il pubblico in un viaggio emozionale ricco di sorprese. Nasce così un incontro in cui il chitarrista compositore, oltre ad interpretare la sua musica e non solo, racconta i suoi percorsi artistici, creando un nuovo rapporto con l’ascoltatore, che può anche interagire con lui. L’obiettivo è avvicinare al repertorio chitarristico contemporaneo un pubblico eterogeneo, caratterizzato anche dalla presenza di chi, abituato ad ascoltare altri generi musicali, avrebbe così l’opportunità di scoprire nuovi mondi sonori. I momenti in cui il compositore suona sé stesso sono ogni volta unici e l’incontro con l’artista offre al pubblico anche l’occasione per conoscere il suo modo di vivere la musica.

DIMORA CAGNAZZI

La Dimora Cagnazzi, nei pressi di Altamura, è stata costruita nel 1700 (ma tutt’intorno c’è una necropoli risalente addirittura a un età che va dal VI al IV secolo avanti Cristo). E poi ipogei, neviere, granai, un maestoso trullo, un’antica fornace, un vigneto, un uliveto e un orto nonché aie riservate ad asini, conigli, volatili da pollaio e ovini, arnie per l’apicoltura. E poi la splendida dimora con una cappella privata, una biblioteca, una sala musica e suppellettili e mobili originali tra cui quattro antichi leggii.

Di proprietà della famiglia di Luca de Samuele Cagnazzi che fu religioso, politico e illustre scienziato altamurano vissuto a cavallo fra XVIII e XIX secolo, oggi è gestita dai suoi discendenti.

Rassegna musicale Suoni della Murgia: domani sera (13 luglio) a Masseria Malerba di Altamura concerto di Sandro Joyeux, artista giramondo e poliglotta, e la sua band. Sabato (14 luglio) a Dimora Cagnazzi, sempre ad Altamura, il docufilm su Campo 65, “Il grano il cielo il filo spinato”, con uno dei registi, Gianfranco Pannone. E, a seguire, il concerto di Maria Moramarco quartet, con la colonna sonora della pellicola.

Continua all’insegna degli “Sconfinamenti”, tema centrale della manifestazione, e all’incontro tra generi, non solo musicali, la rassegna internazionale “Suoni della Murgia”, giunta alla XXIII edizione, che si svolge tra dimore storiche, cortili, masserie, borghi rurali, tenute, jazzi, oasi naturalistiche del territorio murgiano, locations ideali in questa torrida estate. Venerdì 12 luglio alle 21, nella masseria Malerba di Altamura, risalente al 1600, il concerto di Sandro Joyeux (canto lead, chitarra acustica, chitarra elettrica), accompagnato da Tommy Ruggero (batteria, cori); Emanuele Brignola (basso); Antonio Ragosta (chitarra elettrica, cori). Parigino di nascita, giramondo per vocazione, Joyeux ha percorso milioni di chilometri con la chitarra sulle spalle raccogliendo e assimilando tradizioni, dialetti e suoni del Sud del mondo. Canta in francese, inglese, italiano, arabo e in svariati dialetti come il Bambarà, il Wolof, il Dioulà. Ha suonato in più di un migliaio di concerti in giro tra l’Italia e l’estero, tra live club e prestigiosi Festival di musica world e non solo. Sandro Joyeux dal vivo con la sua band, ma anche da solo, è un’iniezione di pura energia, un viaggio attraverso i ritmi del deserto e le strade polverose del West Africa, tra le banlieues parigine e il reggae dei ghetti giamaicani.

Sabato 13 luglio si torna nella splendida Dimora Cagnazzi, sempre nei pressi di Altamura, costruita nel 1700 (ma tutt’intorno c’è una necropoli risalente addirittura a un’età che va dal VI al IV secolo avanti Cristo). E poi ipogei, neviere, granai, un maestoso trullo, un’antica fornace, un vigneto, un uliveto e un orto, nonché aie riservate ad asini, conigli, volatili da pollaio e ovini, arnie per l’apicoltura. La dimora ospita una cappella privata, una biblioteca, una sala musica e suppellettili e mobili originali tra cui quattro antichi leggi.

Di proprietà della famiglia di Luca de Samuele Cagnazzi che fu religioso, politico e illustre scienziato altamurano vissuto a cavallo fra XVIII e XIX secolo, oggi è gestita dai suoi discendenti.

Alle 19.30 apertura con la presentazione del libro di Ugo Morelli “Cosa Significa Essere Umani. Corpo, cervello e relazione per vivere nel presente” (Raffaello Cortina Editore). Dialogano con l’autore Marisa Chironna e Domenico Bolognese. A seguire alle 20.30 proiezione, in collaborazione con il cineclub Formiche Verdi, del docufilm “Il grano il cielo il filo spinato. Visioni e Memoria dei prigionieri del Campo 65”, alla presenza di uno dei due autori, il regista e documentarista Gianfranco Pannone (l’altro è Valerio Burli). Alle 21,30 il concerto “Suoni e parole dal Campo”, del “Maria Moramarco quartet”, con le canzoni che hanno ispirato il film e che ne costituiscono la colonna sonora. Sul palco Maria Moramarco, voce e testi; Luigi Bolognese, chitarra classica e preparata; Francesco Marcello Sette, percussioni etniche; Angelo Michele Di Donna, voce recitante.

ALCUNE NOTE SUL DOCUFILM E SUL CONCERTO

“Il grano il cielo il filo spinato”, prodotto da Suoni della Murgia, con la regia del documentarista Gianfranco Pannone e di Valerio Burli, è ispirato alla vicenda di Campo 65, la più grande struttura di detenzione per prigionieri degli eserciti alleati in Italia durante la seconda guerra mondiale, che sorgeva sulla strada tra Altamura e Gravina in Puglia (Bari). Il progetto, presentato dall’associazione Suoni della Murgia, è stato vincitore del bando Puglia Sounds Producers 2023.

Pur essendo collocato in un’area lontana dai fronti di guerra principali, attraverso Campo 65 è passata la storia del primo Novecento. Si tratta di una vicenda che per anni è stata in parte rimossa, restando quasi sconosciuta alle popolazioni del circondario. Nel periodo tra il 1942 e il 1943, Campo 65 ospitò circa 12 mila prigionieri del Commonwealth britannico di diverse nazionalità, catturati dalle forze armate dell’Asse sul fronte bellico nord africano e condotti in Italia. Proprio ispirandosi a quella vicenda Maria Moramarco ha scritto i testi e ha composto le musiche di alcune canzoni insieme a Luigi Bolognese, mentre i brani strumentali sono stati composti dall’ensemble Campo 65 (Carlo La Manna, Adolfo La Volpe, Fabio Mina, Francesco Savoretti).

A firmare la regia Gianfranco Pannone, autore di diversi documentari, alcuni prodotti dalla Rai, e finalista ai Nastri d’argento e ai David di Donatello, e Valerio Burli che si è occupato anche del montaggio e dell’editing. Un racconto sottolineato da canzoni di grande impatto evocativo. I testi dei brani sono in dialetto, solo nel caso della canzone “La lettera” vengono utilizzati sia il dialetto che la lingua inglese proprio per stabilire una connessione tra il territorio e la comunità internazionale dei prigionieri provenienti da diverse parti del mondo che è passata da questa vera e propria città, sorta nella Murgia, benché separata dalle altre. Le loro storie trovano eco oggi nei documenti e nei racconti dei discendenti di quei soldati. Il tema prevalente delle canzoni è quello della guerra, tristemente tornato di grande attualità negli ultimi anni: la paura, l’incertezza, la disperazione per l’assenza dei congiunti al fronte (proprio come ne “La Lettera”). Ma emergono dai testi anche le condizioni sociali della comunità agricola del territorio, il livello di miseria e il pesante lavoro dei campi che potevano perfino essere un inferno più duro della guerra.

“Ho attinto anche al materiale della tradizione – spiega Maria Moramarco, da diversi anni impegnata nelle ricerche e nella riscoperta dei canti dell’Alta Murgia – per raccontare la guerra come lontananza, il lamento di una donna, la disperazione dell’assenza e la mancanza di notizie di qualcuno dei suoi cari partito per la guerra come fatto storico ma allo stesso tempo così attuale”.

Rassegna musicale internazionale Suoni della Murgia: tre serate da domani (mercoledì 3 luglio) a domenica (7 luglio). Si parte con due gruppi: Hysterrae e Mundial. Giovedì prima piano recital di Paolo Maggi. A seguire il maestro e compositore Vincenzo Cipriani con la sua ensemble e il percussionista Israel Varela, special guest. Domenica il gruppo Enerbia e a seguire il Takis Kunelis trio.

Si intensifica il programma di appuntamenti della XXIII rassegna musicale internazionale “Suoni della Murgia”, una delle più longeve in Puglia, tra dimore storiche, cortili, masserie, borghi rurali, tenute, jazzi, oasi naturalistiche, del territorio murgiano. Tra domani 3 luglio e domenica 7 luglio ben tre serate, per un totale di sei concerti (due per ciascuna), tutte nella zona di Altamura. Si comincia domani al Bosco botanico di Lorenzo Giorgio, un’oasi naturalistica sulla Murgia Sgolgore, sulla vecchia strada per Cassano Murge con due gruppi: alle 21.00 gli Hysterrae e, a seguire, intorno alle 22.00 i “Mundial”.

Giovedì 4 luglio si torna a masseria Malerba: alle 20.30 il piano recital di Paolo Maggi in “Incognito Familiare: dall’improvvisazione la canzone antica”. Seguirà alle 21.30 il concerto del maestro Vincenzo Cipriani, pianista, compositore, organista e docente al conservatorio “Duni” di Matera in “This is just me”. Suonerà accompagnato dalla sua ensemble e, come special guest, da Israel Varela (cajon, percussioni e voce), uno dei più grandi batteristi e percussionisti della scena contemporanea internazionale (ha suonato in tournée con Pat Metheny, Pino Daniele, Rita Marcotulli, Markus Stockhausen, Andy Sheppard, Maria Pia de Vito, Mike Stern, Andrea Bocelli e altri).

Domenica 7 luglio, infine, ancora al Bosco botanico di Lorenzo Giorgio, alle 20.30 gli Enerbìa in “Serenin. Viaggio musicale dall’Appennino al mare…”. Alle 21.30 il Takis Kunelis trio in “Grecia in musica”.

Sono 24 in tutto gli appuntamenti della rassegna Suoni della Murgia, in programma da giugno a fine agosto nel territorio tra Altamura, Minervino Murge, Terlizzi e Santeramo in Colle, tra le province di Bari e Bat. Il numero complessivo di concerti è anche maggiore visto che per ogni serata spesso sono previsti due spettacoli. Direttore artistico è Luigi Bolognese.

E se fossi un ghirigòro?”. Lo spettacolo di Davide Ceddìa, con regia di Vito Signorile, per il secondo appuntamento della XXIII edizione della rassegna “Suoni della Murgia”. Venerdì 28 giugno nel centro visite de L’Uomo di Altamura-masseria Lamalunga.

Continua il viaggio della XXIII rassegna musicale internazionale “Suoni della Murgia”, una delle più longeve in Puglia, tra dimore storiche, cortili, masserie, borghi rurali, tenute, jazzi, oasi naturalistiche, del territorio murgiano. Secondo appuntamento in cartellone venerdì 28 giugno nel Centro visite “L’uomo di Altamura”, una antica masseria nella zona di Lamalunga, sulla strada per il Pulo a pochi chilometri dalla città barese. Ancora una volta in scena uno spettacolo di teatro-canzone, in questo caso umoristico. “E se fossi un ghirigòro?”, spettacolo prodotto dal Teatro Abeliano di Bari per la regia di Vito Signorile. Protagonista il cantante, attore e umorista Davide Ceddìa, accompagnato al pianoforte da Roberto Baratto. Canzoni, fatterelli misteriosi, osservazioni fulminanti, leggende metropolitane, spassosi stornelli notturni, riflessioni profonde sulla contemporanea condizione dell’uomo, vengono mixate con sagacia in un racconto di straordinaria contemporaneità dove la musica si fa parola e la parola si fa musica. “E se fossi un ghirigòro?” è l’autoironico punto interrogativo di un uomo in attesa di risposte bizzarre nascoste dietro il sipario o dietro il glissato di una corda di chitarra.

Senza alcun confine di strumenti e canoni espressivi, l’autore e chitarrista Davide Ceddìa, coadiuvato dal pianista Roberto Baratto, sfodera tutta la sua arte di cantante e umorista del web con i suoi giochi di parole, le domande filosofiche e i grotteschi scioglilingua, a mascherare una solitudine crudele e a tratti malinconica col quel riso spesso amaro che da sempre caratterizza i clown. Appuntamento alle 20.30.

Sono 24 in tutto gli appuntamenti della rassegna Suoni della Murgia, in programma da giugno a fine agosto nel territorio tra Altamura, Minervino Murge, Terlizzi e Santeramo in Colle, tra le province di Bari e Bat. Il numero complessivo di concerti è anche maggiore visto che per ogni serata spesso sono previsti due spettacoli. Direttore artistico è Luigi Bolognese.

Suoni della Murgia 2024 ai nastri di partenza. Si comincia sabato 22 giugno con due spettacoli: l’omaggio di Chiara Casarico alla cantastorie siciliana Rosa Balistrieri. A seguire il viaggio musicale del trio Corradi-Colombo-Tombesi con “Passeggeri”. Appuntamento a masseria Malerba (Altamura) dalle 20.30

Dopo la strepitosa anteprima a Borgo Sovereto di Terlizzi, del 6 giugno scorso, con Omar Sosa e Gustavo Ovalles, parte ufficialmente sabato 22 giugno il programma della XXIII edizione della rassegna musicale internazionale Suoni della Murgia, con la direzione artistica di Luigi Bolognese, tra le manifestazioni più longeve in Puglia, con un doppio appuntamento a Masseria Malerba ad Altamura (Bari). Apre alle 20.30 Chiara Casarico (canto e racconto), accompagnata da Desiree Infascelli (fisarmonica). Lo spettacolo-concerto, intitolato, ‘Rosa canta e cunta’, è dedicato alla famosa cantastorie siciliana Rosa Balistrieri. Attraverso le sue canzoni e la recitazione di Casarico che è attrice-cantante, regista, autrice, vengono ripercorse la storia e le emozioni di una donna che si è affrancata dalla miseria e dalla violenza attraverso il canto, portando nella sua arte e nella sua pelle la disperazione dei reietti e il riscatto degli ultimi.

A seguire, alle 21.30, il concerto del trio Corrado Corradi (bandonina, concertina, canto, tamburo), Rachele Colombo (canto, chitarra, percussioni, looper), Roberto Tombesi (organetto, mandola, canto, tamburrello). Lo spettacolo, intitolato “Passeggeri”, è il taccuino musicale è il taccuino musicale di un viaggio straordinario, che si ispira a quello che intraprese nel 1874, in nave per i mari del mondo, la grande attrice italiana Adelaide Ristori, il più grandioso mai più compiuto all’epoca da una compagnia teatrale. La tournee durò oltre 20 mesi. A raccontarla fu Marco Piazza, primo attor giovane, bisnonno di Corradi, nelle preziose lettere ai genitori raccolte e pubblicate nel 1948, che rappresentano la memoria storica fedele di trionfi dalle proporzioni mai più raggiunte ma anche la diretta testimonianza di un’avventura epica, unica: l’incontro con differenti culture, gli approdi difficili, i pericoli di una natura madre e matrigna, l’umanità dei passeggeri. Il “viaggio” musicale dei tre artisti è un’avventura ricca di sonorità, ritmi e melodie, il cui risultato mette insieme tradizione e nuove composizioni, consuetudine ed originalità, passato e presente, integrando le musiche del territorio in cui vivono, il Veneto, con quelle affini di altri Paesi. Tombesi, architetto, etnomusicologo, insegnante, polistrumentista e cantante, nel 1981 ha fondato con il fratello Giancarlo, lo storico ensemble Calicanto, contribuendo a livello internazionale a diffondere e rivitalizzare la musica di tradizione e di ispirazione veneta. Anche Corradi (musicista, arrangiatore e compositore) e Colombo (cantante, polistrumentista e compositrice eclettica) in passato sono stati membri dei Calicanto. Insieme hanno fondato nel 2000 il gruppo di musica veneta “Archedora”.

Sono 24 in tutto gli appuntamenti della rassegna, in programma da giugno a fine agosto, per un numero complessivo di concerti anche maggiore, che si terranno in dimore storiche, cortili, masserie, borghi rurali, oasi naturalistiche, diffusi nel territorio tra Altamura, Minervino Murge e Terlizzi.

Link all’evento facebook della serata https://www.facebook.com/events/1889975111454560

Link Google map per raggiungere Masseria Malerba https://maps.app.goo.gl/SWoZ9GPLvY2pB3gFA?g_st=com.google.maps.preview.copy

Per chi vuole utilizzare eventbrite per prenotare l’ingresso. https://www.eventbrite.it/e/casarico-infascelli-passeggeri-malerba-altamura-sdm-2024-tickets-924262864107?aff=oddtdtcreator

Per partecipare agli eventi, è necessario tesserarsi all’associazione Suoni della Murgia al costo di 6 euro. Con la tessera, si ha diritto ad accedere gratuitamente al primo evento; per i successivi, sarà richiesto solo il contributo specificato nelle nostre comunicazioni. Previste anche un’area food & drink e merchandising. Il tesseramento può essere effettuato all’ingresso di ogni evento tramite il nostro staff, sempre disponibile per assistervi.

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UFFICIO STAMPA Pasquale Dibenedetto mobile: +39 3334225560

DIREZIONE ARTISTICA Luigi Bolognese mobile: +39 3933070001

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Omar Sosa e Gustavo Ovalles a Terlizzi. Jazz e tradizione afro-cubana per il concerto/anteprima della XXIII edizione della rassegna musicale internazionale “Suoni della Murgia”. Appuntamento il 6 giugno a Borgo Sovereto. Lunedì 3 giugno conferenza stampa ad Altamura.
Una strepitosa anteprima inaugura la lunga cavalcata di concerti, una ventina di appuntamenti in tutto, previsti nel ricco programma della XXIII edizione di Suoni della Murgia, la rassegna musicale internazionale organizzata dall’associazione omonima, quest’anno tra Altamura, Minervino Murge e Terlizzi: Omar Sosa, il formidabile pianista cubano ma ormai cittadino del mondo, si esibirà, insieme al percussionista venezuelano Gustavo Ovalles, il 6 giugno a Borgo Sovereto vicino Terlizzi, in provincia di Bari (ore 20.30).
La rassegna, che si terrà tra Altamura e Terlizzi (provincia di Bari) e Minervino Murge (provincia Bat), fino alla fine di agosto, verrà presentata alla stampa lunedì 3 giugno alle 10.30 nel Municipio di Altamura alla presenza dei sindaci e degli assessori alla Cultura dei tre Comuni e del direttore artistico Luigi Bolognese. Durante l’incontro verranno illustrati i dettagli del programma, già stilato (di cui si accenna qui sotto) che è suscettibile dell’aggiunta di nuovi appuntamenti con il possibile coinvolgimento di altre città e altre locations.
Omar Sosa, solo per citare alcuni dei tanti riconoscimenti internazionali, al suo attivo conta ben sette nomination ai Grammy Award, nelle categorie Best Latin Jazz, Best Contemporary World Music Album, Best Instrumental Album. Inoltre ha vinto il premio della BBC Radio 3 Award per la categoria World Music. Artista giramondo a 360°, ha vissuto tra America Latina, Stati Uniti e Europa. La sua musica è stata in grado di conciliare la diversità di stili e generi originati dalla diaspora africana. Innumerevoli le collaborazioni con musicisti africani, arabi, europei, indiani, nord e sudamericani. In Italia collabora e tiene concerti di frequente con artisti come Paolo Fresu e Maria Pia De Vito. A livello internazionale si è esibito e ha inciso con musicisti come, tra gli altri, Trilok Gurtu e Seckou Keita.
Impegnato nei sei continenti con tournée che arrivano fino a duecento concerti l’anno, ha suonato in tutti i maggiori festival internazionali: JVC Jazz, North Sea Jazz, Helsinki, Grenoble Jazz, Montreux e in sale quali Blue Note (New York, Milano e Tokyo), Carnegie Hall, Barbican Center, Haus der Kulturen der Welt di Berlino. Il maestro Sosa vanta una produzione musicale che trascende le categorie e le barriere di genere, testimoniata anche dagli oltre 20 album come leader, in quasi 30 anni di attività professionale, che parlano da soli.
Il suo linguaggio jazz globale celebra la diversità delle anime della musica delle Americhe. “L’Africa e la Diaspora rappresentano una fonte musicale senza eguali”, dice l’artista. “Ho provato a raccontare il profilo melodico del continente e la sua grande forza ritmica. Filosoficamente, attraverso il jazz, che è forse il genere più rappresentativo della Diaspora, abbiamo cercato di mettere insieme i Caraibi, l’America Latina e l’Africa in un’espressione di libertà, una celebrazione della Diaspora che sopravvive ancora oggi”. Il sound che lo ha reso famoso coniuga jazz e tradizione afrocubana.
Il suono e lo stile unico di Omar Sosa si sposano perfettamente con le percussioni multicolori e multiformi (tamburi Bata, congas, bongos, quitiplas, maracas, guiro, piatti e altro) del percussionista venezuelano Gustavo Ovalles.
Allo spettacolo si accederà gratuitamente. Il concerto di Omar Sosa e Gustavo Ovalles è organizzato insieme al Comune di Terlizzi, in collaborazione con Kino Music.
Qui un video, da youtube, del trailer del documentario “OMAR SOSA’S 88 WELL-TUNED DRUMS (in uscita prossimamente in Europa) diretto dal pluripremiato regista Soren Sorensen. E’ un lungometraggio che documenta la vita di Omar Sosa.
https://youtu.be/WrMm_K5uqho
In allegato: testo del comunicato, foto locandina concerto, foto Sosa-Ovalles (con relativi credits scritti nel nome del file), la biografia di Omar Sosa, alcune note sul duo Sosa e Ovalles, intervista a Repubblica-Milano in occasione del concerto dei giorni scorsi nel capoluogo lombardo.
I colleghi che avessero bisogno di un video breve relativo al concerto tenuto a febbraio a Napoli dal duo Sosa-Ovalles possono chiedere all’ufficio stampa.
Alcuni link utili per Suoni della Murgia
Sito web
https://www.suonidellamurgia.net/
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Instagram
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UFFICIO STAMPA Pasquale Dibenedetto mobile: +39 3334225560
DIREZIONE ARTISTICA Luigi Bolognese mobile: +39 3933070001
Mail suonidellamurgia@gmail.com
Link Google map per raggiungere Borgo Sovereto/ Terlizzi
https://maps.app.goo.gl/ETHCF6VWKVzRuxmt9

La rassegna Suoni della Murgia edizione 2024
Il Festival Suoni della Murgia, tra i più longevi in Puglia, nato e connotato per molti anni sotto il segno della musica popolare e della world music (non per nulla è tra le manifestazioni fondatrici della Rete Italiana World Music), anche con il programma di quest’anno continua nella sua scelta, ormai sperimentata con successo nelle ultime edizioni, di andare oltre i confini di una singola città (nel caso specifico Altamura), aprendosi ad altre centri, e di ambientare gli spettacoli in dimore storiche, cortili, masserie, borghi rurali, oasi naturalistiche, diffusi nel territorio, anche per consentire agli spettatori di ritemprarsi al termine di giornate di calura estiva e caos cittadino. E con l’obiettivo, inoltre, di valorizzare ambienti naturali e bellezze architettoniche sorprendenti e spesso poco conosciuti. Un filo rosso, più che un tema, che gli organizzatori hanno seguito per il programma dell’edizione numero 23 è quello degli “sconfinamenti”.
Come accade ormai dalle prime edizioni, a Suoni della Murgia arrivano artisti provenienti da diverse parti d’Italia e del mondo che hanno scelto di uscire dai propri consueti canoni e registri musicali, di confrontarsi con altri artisti e di sperimentarsi in generi e stili differenti. Una proiezione internazionale che illumina la manifestazione fin dalle prime edizioni e che caratterizzerà la rassegna anche in questa XXIII edizione con artisti di grande livello musicale. Tra gli altri Redi Hasa; Davide Casali-The New Original Klezmer Ensemble Trio; Vincenzo Cipriani & Israel Varela; Maria Moramarco & Trio Barocco in “Stella ariènte”; Marco Ambrosini e il gruppo de “La tasteggiata” (Anna-Liisa Eller, Angela Ambrosini, Valentin Cointot, Eva-Maria Rusche), con una rielaborazione del repertorio di Johan Sebastian Bach.
E poi Suoni della Murgia ospiterà “Pizzicar de corda”, il 1° festival musicale della figura storica del chitarrista compositore. Con Maurizio Colonna; Nicola Vito Paradiso e Balen Lopez de Munain; Julia Malischnig (guitar vocal), Elías Morales Pérez, (flamenco dance) nello spettacolo “Flamencotanz-Passiòn y danza”; Nico Berardi e Miguel Zepe Diaz nello spettacolo “Da Sud a Sud”.
E poi ancora Aiace; Mario Salvi; Corrado Corradi-Rachele Colombo-Roberto Tombesi; Chiara Casarico; Davide Ceddia (con regia di Vito Signorile); Enerbia; Radicanto; Claudio Prima; Santo Amore trio (Samuel Mele, Fabio Moschettini, Chiara Calignano); Vito Maria Laforgia e Rocco Capri Chiumarulo; Carlo Maver; Emar Laborante; Takis Kunelis; Sarita Schena e tanti altri.
In programma anche la proiezione del video “Il grano il cielo il filo spinato”, visioni e memoria dei prigionieri del Campo 65, alla presenza di uno dei due registi, il documentarista Gianfranco Pannone, insieme a Maria Moramarco quartet (Maria Moramarco, voce e autrice dei testi, Luigi Bolognese, chitarra classica e preparata, Francesco Marcello Sette, percussioni etniche, Angelo Michele Di Donna, voce recitante), che eseguirà i brani che hanno ispirato il film.
La rassegna Festival Suoni della Murgia è sostenuta dai Comuni di Altamura, Minervino Murge e Terlizzi e dalla Regione Puglia ed è patrocinata da Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Media partner è l’emittente televisiva TRM Network.
La manifestazione è organizzata dall’associazione omonima, con la direzione artistica di Luigi Bolognese, in collaborazione con Kino Music e Xilema-Musica Strada.
Queste alcune locations dell’edizione 2024: Dimora Cagnazzi, Masseria Malerba, Jazzo Corte Cicero, Oasi naturalistica privata di Murgia Sgolgore, Lamalunga-Centro visite de L’Uomo di Altamura, Masseria La Marinella, Boscosauro Tenuta Sabini (tutte nel territorio di Altamura); Santa Maria del Cesano e Borgo Sovereto (Terlizzi); Il faro e la Grotta di San Michele (Minervino Murge).